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Green Girls

Aggiornamento: 3 ott 2021

Storie vere di ragazze dalla parte del pianeta

Green Girls e il panorama della penisola sorrentina

Ciao 👋

Oggi sono felicissima di “recensire” un libro che mi è piaciuto particolarmente, sia per fini didattici che non: Green Girls, storie di ragazze dalla parte del pianeta.

Come ho “scoperto” Green Girls

Comincio subito col rispondere ad una domanda che qualcuno mi ha fatto: “Come hai trovato questo libro? Chi te lo ha consigliato?”. PER CASO, è la risposta 😅

Era un tardo pomeriggio di metà maggio e navigavo in rete alla ricerca di qualche attività da proporre ai miei ragazzi di terza (media), tenendo presente che l’anno scolastico si sarebbe concluso di lì a poco e che non avrei potuto “abusare” troppo della loro presenza in classe 🤦🏼‍♀️ Non diciamoci bugie: quando la fine dell’anno scolastico è vicina, molto vicina, discenti e docenti fanno fatica a raccogliere le ultime briciole di energia rimasta. Complice anche il caldo. E le mascherine 😷.

Dunque, spulciando in internet, mi sono imbattuta in una newsletter della casa editrice Giunti che, oltre a pubblicizzare il libro, informava i docenti della possibilità di fissare per la propria classe un incontro online (data la situazione covid) con l’autrice, Christiana Ruggeri, giornalista degli Esteri del TG2.

L’ho trovata una idea pazzesca! Il giusto mix di novità e curiosità per stimolare l’apprendimento negli ultimi giorni di scuola!

Così mi sono affrettata a prenotare l’appuntamento, cosa che -lo confesso!!- non è stata affatto facile visto che a scuola, quando finalmente si è ritornati in presenza, alternavamo turni mattutini a turni pomeridiani. Per non parlare degli improvvisi ritorni in dad per qualche caso positivo al covid…

Alla fine ce l’ho fatta e con il sostegno delle rappresentanti di classe, nonché della DS e del suo collaboratore, l’incontro è stato fissato per la fine di maggio.

Nel frattempo avevo ordinato e acquistato il libro online, ignara del fatto che la casa editrice mi avrebbe fatto recapitare una copia a scuola! 😅

Comunque, questo è il modo in cui ho conosciuto il libro Green Girls e Christiana Ruggeri, che ringrazio infinitamente per la disponibilità, la gentilezza e la simpatia che ci ha riservato durante il nostro incontro!

Com’è strutturato il libro

Come promesso, vi spiego un po’ com’è strutturato il libro e perché ve lo consiglio, specie se siete docenti a cui è affidato l’insegnamento dell’educazione civica.

Il mio orario curricolare di quest’anno prevedeva 2 ore di storia, 2 ore di geografia, 1 ora di educazione civica e 1 ora di approfondimento. Avendo a disposizione ben 6 ore in una sola classe, capite bene che ho avuto la possibilità di approfondire gli argomenti che ho ritenuto più opportuni sfruttando le ore delle mie discipline per uno studio quasi circolare (dico quasi perché purtroppo non facevo italiano 🥺).

Dunque, cominciamo!


COPERTINA E TITOLO

Parto postandovi la copertina, che ha catturato la mia attenzione perché la grafica di Susanna Rumiz è davvero bella: colorata e immediata, di forte impatto per i ragazzi che hanno a che fare di continuo con le immagini e con quanto trasmettono.

La mia curiosità, però, l’hanno destata:

il titolo ➡️ Green Girls, che ha richiamato alla mia mente l’idea di super eroe

il sottotitolo ➡️ Storie vere di ragazze dalla parte del pianeta. E qui mi soffermo un po’ di più.

🔸 “Storie vere” indica subito che non si tratta di finzione e che l’oggetto dei racconti è la verità, un concetto che ho trovato molto forte dal momento che i nostri ragazzi sono abituati ad una “realtà filtrata” con cui entrano in contatto attraverso i social (su cui tornerò più avanti).

🔸 “di ragazze” chiarisce che tutte le storie hanno delle giovani donne (in alcuni casi giovanissime!) come protagoniste. Avendo trattato in classe il tema della parità di genere, l’ho trovato particolarmente adatto anche per questo motivo. Mi spiego meglio: spesso persino i libri che adottiamo in classe riportano ed esaltano le azioni di uomini grandi (basti pensare a Mandela, Luter King, Borsellino, Falcone, Ghandi…). Ed è una cosa giusta, perché è giusto conoscere la storia di un uomo che ha compiuto un’azione virtuosa e che può essere un modello per i giovani. Ma nel mondo anche le donne si sono distinte per questo! Green girls mi piace perché è un libro tutto al femminile (autrice, illustratrice e curatrice della collana comprese) ma non ha la prerogativa di rivolgersi solo alle donne. È il libro di tutti che parla a tutti!

🔸 “dalla parte del pianeta” ci fa capire che il focus delle varie storie verte sulla sostenibilità, un tema declinato non sono sul piano ambientale (Dalla parte dei coralli), come ci aspetteremmo, ma anche su quello sociale (Resistenza indigena) e politico (Alberi vs censura).

INDICE

Indice

Del libro ho apprezzato il fatto che le varie storie siano state raggruppate in base al continente in cui hanno operato le varie ragazze: EUROPA, AFRICA, ASIA, AMERICA, OCEANIA.

La prospettiva geografica che si evince subito dall’indice fa capire subito che il libro può essere sfruttato anche (e soprattutto) durante le lezioni di geografia. Se è vero ciò che dicono le Indicazioni Nazionali, che la geografia è una disciplina di cerniera tra i saperi, direi proprio che con questo libro siamo a cavallo!

Se guardate l’indice, noterete che per l’Europa sono riportate anche due storie che interessano l’ITALIA. Questo può servire per rivolgerci ad una classe prima, in cui si rivede un po’ lo studio delle regioni italiane. In realtà, il libro è in questo senso trasversale perché ogni storia può essere letta a seconda del tema e del messaggio che vogliamo trasmettere ai nostri ragazzi.

AGENDA 2030 E GLOSSARIO

Quest’anno i miei ragazzi avranno sentito “AGENDA 2030” almeno un milione di volte 😂 e in effetti è stata il fil rouge di quasi tutte le nostre lezioni. Ogni occasioni era buona per tirare qualche goal 😎

Il libro si ispira proprio agli obiettivi di sviluppo sostenibile e per questo dedica una pagina (subito dopo l’indice) alla ripetizione di cosa sia l’Agenda 2030 e l’altra al glossario delle parole-chiave intorno a cui ruotano le varie storie.

Un esempio

La pagina di presentazione di ogni storia è così organizzata:

🔹 in alto, il nome della protagonista (in questo caso ALICE IMBASTARI) seguito dal titolo della storia (Un seme al giorno)

🔹 a destra, troviamo i simboli degli obiettivi di sviluppo sostenibile disposti volutamente in ordine sparso (13. Agire per il clima, 17. Partnership per gli obiettivi, 3. Salute e benessere, 4. Istruzione e qualità, 5. Parità di genere, 7. Energie rinnovabili, 8. Città sostenibili, 12. Consumo e produzione responsabile)

🔹 al centro, un disegno che rappresenti appieno la nostra protagonista, seguito dagli indirizzi social per seguire ciò che fa nella vita reale, al di là di quanto scritto nel libro. Del resto, come detto prima, si parla di STORIE VERE e non c’è niente di più vero di quello che queste giovani attiviste fanno nella vita di tutti i giorni! Dare ai ragazzi la possibilità di followarle (cioè di seguirle sui social) è un modo per aprire un’altra finestra sul mondo.

🔹 in basso, invece, troviamo gli hashtag, impiegati a mo’ di concetti-chiave. I nostri ragazzi (e non solo!) li usano tantissimo quando pubblicano qualche post su Instagram o su altra piattaforma social. Li sanno leggere e comprendere, anche meglio di noi! Quindi l’ho trovato una “figata pazzesca” perché è un libro che ha come target soprattutto i giovani, gli adolescenti, ed è giusto anche usare il loro modo di comunicare, fatto di emoticon e di hashtag.

Perché lo consiglio


Consiglio Green Girls perché è un libro completo, e con questo intendo dire che è un libro attraverso cui poter parlare ai ragazzi del mondo, delle sue problematiche ma anche delle sue bellezze.

NB. È un libro che può essere impiegato da qualunque docente perché l’insegnamento dell’educazione civica spetta a tutti.

Non ci sono esercizi da svolgere né a fine capitolo né a fine libro e, paradossalmente, l’ho trovato un punto di forza: ogni docente può predisporre la sua attività come meglio crede. Per esempio, io ho sfruttato la storia di Catarina Lorenzo per riprendere un argomento che avevo affrontato con la mia terza: lo sbiancamento della barriera corallina (attività di cui parlerò in un futuro post).

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